Tutti a casa: come organizzare gli spazi per vivere (e lavorare) meglio

Tutti sotto lo stesso a tetto. Gli adulti alle prese con lo smartworking, le call, le telefonate. I più giovani impegnati con la didattica a distanza, e poi i compiti e le videochat con gli amici. Insomma, anche se trascorsa nelle migliori condizioni per i più fortunati, le settimane di quarantena non sono per niente facili. Le nostre quattro mura domestiche, che di solito ci accolgono solo la sera per cena in formazione completa, adesso sembrano essersi pericolosamente ristrette. In questo contesto, che mette a dura prova anche i nervi più saldi, arrivano i consigli di Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia, padre di due bambini ed esperto di temi legati allo sviluppo della carriera. I suoi suggerimenti si concentrano soprattutto sulla fiducia, ovvero spiegando ai propri figli in maniera schietta ciò che sta succedendo e aiutandoli a capire perché il genitore deve comunque restare concentrato sul lavoro.

Un’area ufficio dove lavorare
 Albergoni, per quanto riguarda la comunicazione e la convivenza con i bambini, consiglia di fare così: “Spiega che dovrebbero cercare di non disturbarti (tranne in caso di emergenza …) mentre li rassicuri che sei ancora lì per loro. È probabile che troveranno l’intera esperienza nuova e divertente, ma c’è la possibilità che possano essere confusi o preoccupati. Crea uno spazio designato nella tua ‘area ufficio in casa’ per i tuoi figli in modo che possano stare con te mentre non sei, ad esempio, in una call. Questo può variare da una culla o un box a un tavolino fornito di strumenti utili per la creatività, o con i libri e i quaderni per i compiti a casa, se il bambino è più grande”.

Orari e patti chiari (e condivisi)

Secondo il manager l’ideale sarebbe cercare di organizzare le chiamate e le riunioni importanti durante l’orario del pisolino dei bambini se sono piccoli. Altro suggerimento è avvisare i colleghi, che comunque capiranno benissimo trovandosi probabilmente nella stessa situazione, che i figli sono ovviamente anche loro a casa e quindi potrebbero esserci dei rumori di fondo o delle interruzioni. “Assicurati – ha detto Albergoni all’Ansa – di organizzare pause regolari per avere tempo di qualità con i tuoi figli durante la giornata lavorativa. Sia che si tratti del loro gioco preferito, o di una lettura insieme, l’attenzione dedicata da te contribuirà a garantire che i tuoi figli non si sentano ignorati e non abbiano avuto una giornata noiosa”. Insomma, patti chiari ed elasticità possono davvero farci superare l’emergenza a casa.