Google ricava 37 euro per utente dalla pubblicità dati

Quanto ricavano le piattaforme online dai dati degli utenti? Nel 2018 Google ha conseguito a livello mondiale un Arpu (Average Revenue Per Unit, (ricavi medi per unità, di 37 euro, seguito da Facebook (21 euro) e Instagram (11 euro), mentre sul fronte dell’intrattenimento Youtube consegue un Arpu pari a 10 euro.

Nel caso dei servizi online gratuiti, “si realizza di fatto uno scambio implicito tra gli utenti e la piattaforma – si legge in uno studio dell’Osservatorio sulle piattaforme online pubblicato dall’Agcom – che si sostanzia nella cessione, da parte dei primi, dei propri dati a fronte, non già di un corrispettivo economico, ma appunto del servizio offerto gratuitamente dalla piattaforma”.

Il valore dei dati raccolti dipende dalla possibilità di compiere processi decisionali

Inoltre, l’Arpu di un utente medio che vive negli Usa vale più di quello di un utente europeo o dei Paesi in via di sviluppo: circa 150 euro in un anno nel search, in linea con il Pil pro capite. Quindi, per la disponibilità a pagare.

Il valore dei dati raccolti dipende dalla possibilità di compiere, tramite gli stessi, processi decisionali, spesso in tempo reale. In tal senso, si legge nel report, le piattaforme conservano e aggregano in maniera efficiente dataset eterogenei, e adottano sofisticate tecniche di big data analytics, grazie anche agli asset infrastrutturali di cui si sono dotate e che ogni anno vengono aggiornate e ampliate.

Un valore annuo che oscilla tra i 10 e i 40 euro per utente

Si stima che i dati generati dagli utenti attraverso search, social network e intrattenimento gratuito abbiano un valore annuo che oscilla tra i 10 e i 40 euro per utente. In particolare, i dati prodotti dalle ricerche effettuate dagli utenti, che si configurano come espressione diretta dei propri interessi, sono quelli di maggior valore. L’Arpu mondiale del search (di Google), infatti, si attesta sui 37 euro per utente, riferisce Adnkronos.

Gli Usa presentano un Arpu pubblicitario superiore al resto del mondo

Sia per il search che per i social network, gli Usa presentano un Arpu pubblicitario nettamente superiore rispetto alle altre aree geografiche. I dati di un utente medio Usa valgono, ai soli fini pubblicitari, circa 150 euro in un anno nel search e oltre 90 euro nei social. Tre volte tanto quelli degli europei, e 15-18 volte quelli degli utenti che si trovano in Paesi in via di sviluppo.