Crescita professionale: perchè è un fattore essenziale per la sopravvivenza delle imprese? 

Alcuni lavoratori mirano a un aumento di stipendio per far fronte al carovita. E sono in molti a rivalutare le proprie priorità, cercando, ad esempio, maggiore flessibilità e altre opportunità di crescita, aspetti che hanno causato il fenomeno della Great Resignation. Dal punto di vista delle aziende, nei periodi di incertezza economica spesso vengono sacrificati i progetti di Learning & Development, considerati non essenziali, mentre invece è proprio in queste fasi che la fidelizzazione dei dipendenti diventa cruciale. Con l’inflazione in aumento e la prospettiva di una flessione macroeconomica molte aziende sono costrette a entrare in ‘modalità sopravvivenza’, tagliando i budget e la pianificazione a lungo termine per affrontare le priorità e gli aspetti critici di breve termine.

Formare il personale è più conveniente e strategico che assumere nuove risorse

Quando i dipendenti non si sentono valorizzati, decidono di abbandonare l’attuale posto di lavoro alla ricerca di chi è maggiormente disposto a investire su di loro. In questa situazione, in cui si registra una crescente carenza di talenti in molti settori, “trattenere il personale e ridurre quindi il tasso di abbandono dei dipendenti è la via principale per gestire gli scenari di crisi da parte delle aziende – commenta Claudio Tadoldi, Regional Sales Director di Docebo -.
Formare l’attuale personale risulta per le aziende decisamente più conveniente e strategico che ricercare e assumere nuove risorse, come riportato, ad esempio, dal recente report della Financial Services Skills Commission (FSSC), che per il settore dei servizi finanziari stima un risparmio medio di quasi 50.000 euro per dipendente.

Promuovere opportunità di carriera ha un effetto positivo sulla cultura aziendale

Inoltre, investire nell’aggiornamento professionale garantisce che il personale si senta valorizzato e possa contare su ottime competenze per lavorare in modo produttivo, contribuendo alla crescita dell’organizzazione.  Questo, a sua volta, rende i lavoratori in grado di individuare nuovi trend e opportunità, e di adattarsi alle nuove pressioni sul posto di lavoro. Un aspetto decisamente importante nel caso i team siano alla ricerca di metodologie per essere più efficienti, e ottenere maggiori risultati con meno risorse.
L’implementazione di programmi efficaci di upskilling e reskilling può favorire la mobilità interna, promuovendo opportunità di carriera laterali e in ascesa, con un effetto positivo sulla cultura aziendale e un miglioramento nella fidelizzazione del personale.

L’upskilling non deve riguardare solo le competenze tecniche

I migliori programmi di upskilling non riguardano solo le competenze tecniche, ma considerano il contributo dei dipendenti in una prospettiva olistica-multidisciplinare. Le aziende di successo riconoscono il valore di una forza lavoro con un’ampia gamma di competenze, comprese quelle interpersonali. Resilienza, curiosità, empatia, capacità gestionali e comunicative giocano in tandem con le competenze tecniche per creare una cultura aziendale in cui la dinamica di gruppo sia positiva, i problemi complessi risolvibili, e la produttività sia elevata, ma senza sovraccarichi. I team di grandi dimensioni vengono gestiti in modo strategico, e il personale ha maggiori probabilità di essere tutelato, in quanto si sente responsabilizzato e coinvolto.