Crollano i flussi di credito al consumo

L’arrivo della seconda ondata di contagi fra crollare i flussi di credito al consumo. Nei primi nove mesi del 2020 le erogazioni si sono ridotte di circa un quarto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre le erogazioni complessive di mutui immobiliari sono cresciute, trainate dal boom delle surroghe. Secondo la 49a edizione dell’Osservatorio sul Credito al Dettaglio realizzato da Assofin, CRIF e Prometeia, nel terzo trimestre 2020 tuttavia si registra un parziale recupero, in linea con il graduale miglioramento degli indicatori macroeconomici, e con l’allentamento delle misure di contenimento della pandemia.

Prestiti personali e mutui immobiliari

I prestiti personali risultano la forma tecnica che più ha risentito della crisi in atto, e chiudono i primi 9 mesi del 2020 con un -35.4%, rimanendo però in territorio negativo anche nel terzo trimestre del 2020 (-25%).

L’ampliamento dell’offerta sui canali digitali non è riuscita a compensare le limitazioni alle aperture degli sportelli fisici delle banche e delle istituzioni finanziarie specializzate. In linea con l’evoluzione dei consumi delle famiglie, le erogazioni complessive via carte opzione/rateali chiudono i primi 9 mesi dell’anno con una contrazione del -13.7%, mentre i mutui immobiliari crescono del +12.7%. A trainare il comparto sono le surroghe, che registrano un vero e proprio boom grazie a tassi di riferimento ancora vantaggiosi. Nel corso del terzo trimestre, tuttavia, si assiste a una ripresa anche dei mutui d’acquisto, che dopo il brusco arresto nei primi due trimestri dell’anno, segnano un +6.9%.

La rischiosità del credito alle famiglie

Nel corso del 2020 la rischiosità nel credito al dettaglio ha invertito la tendenza evidenziata nelle più recenti rilevazioni ed è tornata a crescere, sotto la pressione dello shock economico e sanitario. Per il credito al consumo, a settembre 2020, il tasso di default è salito all’1.9%, riflettendo la dinamica più accentuata dei prestiti personali. I prestiti finalizzati mostrano invece una certa stabilità. Per quanto riguarda i mutui immobiliari, dopo un lungo percorso di contenimento del rischio che ha portato gli indicatori sui livelli più bassi dell’ultimo decennio, si è registrata una inversione di tendenza che nel terzo trimestre 2020 colloca il tasso di default all’1.4%.

Le prospettive per il 2021-2022

Dopo le difficoltà del 2020 le erogazioni di credito al consumo saranno sostenute dalle prospettive di ripresa dei consumi, in particolare nella componente dei durevoli. Il rimbalzo del 2021 sarà tuttavia condizionato dal permanere di incertezza legata all’efficacia delle azioni di contrasto del virus e alla distribuzione dei vaccini, che si tradurrà ancora in un atteggiamento cauto da parte dei consumatori. Nel 2022 il credito al consumo tornerà a crescere, in linea con l’andamento dei fondamentali macroeconomici sottostanti. Per gli operatori del credito è fondamentale essere in grado di cogliere le opportunità derivate dal maggiore utilizzo dei canali digitali e di apertura alle modalità di cooperazione date dall’open banking. Diventa quindi importante accelerare il processo di cambiamento del modello di servizio per trarre vantaggio anche dagli investimenti in tecnologia e comunicazione già intrapresi negli anni precedenti.