Fmi, nel 2019 crescita zero per l’Italia

Nuovo taglio al ribasso per le previsioni sulla crescita dell’economia italiana. E questa volta a fare la “sforbiciata” alle stime è il Fondo Monetario Internazionale, che nel World Economic Outlook fissa a +0,0% l’andamento del Pil italiano nel 2019. Un taglio, quindi, di 0,1 punti rispetto alla già bassa previsione formulata a fine luglio. Ma ancora più forte, ovvero di 0,3 punti, è il ribasso sulla stima per il 2020, per un Pil che non dovrebbe crescere più dello 0,5%. Alla base delle revisioni, spiega il Fondo, sono l’andamento dei consumi privati, uno stimolo fiscale ridotto, e uno scenario internazionale più debole.

Traiettoria preoccupante per i conti pubblici italiani

Per i conti pubblici italiani la traiettoria risulta preoccupante, con un deficit che secondo la stima del Fmi quest’anno dovrebbe essere pari al 2,0% del Pil, per poi risalire il prossimo anno al 2,5%, e al 2,6% nel 2021. Dal World Economic Outlook emerge poi una corrispondente crescita del rapporto debito/Pil, che quest’anno dovrebbe confermarsi al valore del 2018, ovvero pari al 132,2%, per poi salire al 133,7% nel 2020, e toccare il massimo del 134% nel 2021.

Ricostruire gradualmente buffer fiscali e tutelare gli investimenti

Secondo il Fmi i Paesi con un debito pubblico elevato, come Francia, Italia e Spagna, dovrebbero ricostruire gradualmente buffer fiscali, tutelando al tempo stesso gli investimenti. “Un impegno credibile in un percorso di riduzione del debito nel medio termine è particolarmente cruciale per l’Italia, con un debito e un fabbisogno di finanziamento elevato”, scrive il fondo Monetario Internazionale, segnalando che se la crescita dovesse indebolirsi in modo significativo, i Paesi con spazio fiscale dovrebbero usarlo più attivamente.

“Parallelamente – aggiunge il Fmi – il risanamento di bilancio potrebbe essere temporaneamente modificato nei Paesi in cui lo spazio fiscale è minore, a condizione che le loro condizioni di finanziamento rimangano favorevoli, e la sostenibilità del debito non sia compromessa”.

Nel biennio la disoccupazione è destinata a rimanere sopra quota 10%

Nonostante un trend in calo, nel 2019 e nel 2020 la disoccupazione in Italia è destinata comunque a rimanere sopra quota 10%. Il Fondo Monetario Internazionale, dopo il 10,6% del 2018, fissa quindi il tasso di disoccupazione per l’Italia al 10,3% sia nel 2019 sia nel 2020. Trend di riduzione più forte invece in Spagna, che dal 15,3% del 2018 scenderà al 13,2% nel 2020,  e in Grecia, che dal 19,3% nel 2018 passerà al 16,8% nel 2020. Nell’Eurozona invece,  riferisce Adnkronos, il tasso dei senza lavoro scenderà dal 7,1% del 2018 al 6,7% quest’anno, e al 6,6% il prossimo.