Maternità e carriera, perchè in Italia è ancora così difficile?

L’ultima indagine condotta dall’Ispettorato del Lavoro (INL), in collaborazione con l’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (INAPP), ha rivelato un notevole aumento delle dimissioni volontarie tra le madri lavoratrici in Italia. Secondo il rapporto, ben 44.699 madri hanno scelto di abbandonare il proprio impiego, un dato significativamente superiore ai 16.692 padri che hanno preso una decisione simile. Ciò significa che gli ostacoli nel conciliare vita privata e vita lavorativa sono decisamente superiori per le donne che vogliono avere una famiglia.

Le dimissioni riguardano soprattutto impiegati e operai

Questo trend emerge chiaramente nell’analisi delle dimissioni verificatesi nei primi tre anni di vita dei figli. Il documento sottolinea una crescente difficoltà per le donne nel conciliare le responsabilità professionali con quelle familiari. Tra le categorie professionali più coinvolte, spiccano gli impiegati (30.299) e gli operai (26.471), con il 65,8% delle dimissioni che riguardano lavoratori a tempo pieno. 

Passaggio a un’altra azienda e problematiche familiari alla base delle dimissioni

Le ragioni alla base di tali decisioni sono molteplici: il 37,5% delle dimissioni è dovuto al passaggio presso un’altra azienda, mentre il 32,2% è attribuibile alle sfide nella gestione del lavoro e delle cure dei figli. In particolare, la difficoltà nel trovare un equilibrio tra le esigenze professionali e familiari emerge come la causa principale, rappresentando il 49,8% delle motivazioni totali. Ma la situazione è molo diversa a seconda del genere.

Le motivazioni dell’addio al lavoro sono diverse fra uomini e donne

Il rapporto mette in luce anche un evidente divario di genere nelle motivazioni delle dimissioni. Le lavoratrici madri tendono a dimettersi principalmente a causa delle difficoltà nel conciliare lavoro e famiglia, spesso aggravate dalla mancanza di servizi adeguati e da problematiche organizzative sul luogo di lavoro. Al contrario, per i padri, le ragioni principali sono più strettamente legate a questioni professionali.

Conciliare vita professionale e familiare

Questi dati pongono in evidenza l’urgente necessità di affrontare la questione della conciliazione tra vita professionale e familiare, in particolare per le lavoratrici madri, sottolineando l’importanza di politiche di supporto più efficaci e di un rinnovato impegno nel promuovere un ambiente lavorativo equilibrato e inclusivo. A oggi, le condizioni purtroppo non ci sono: i numeri parlano chiaro.