Flessibilità, benessere e smart working le nuove priorità al lavoro

I classici benefit materiali, come auto aziendale, smartphone o buoni pasto, oggi non sono più la priorità per i lavoratori. Ora, a fare davvero la differenza sono flessibilità oraria, attenzione al benessere psico-fisico e smart working. In pratica, i lavoratori italiani oggi chiedono felicità.
Dal sondaggio condotto da Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato, tra oltre 1.500 candidati, emerge infatti un quadro molto chiaro.
“Non dobbiamo cadere nell’errore – precisa Marta Arcoria, Hr manager di Hunters Group – di pensare che parlare di felicità al lavoro sia fuori luogo. Tralasciando i vari job title evocativi o quelle che potremmo definire mode passeggere, il concetto di felicità, inteso, ovviamente, in senso ampio, è molto importante per tutti i lavoratori, indipendentemente dal ruolo, dalla tipologia di azienda o dagli anni di esperienza”.

Vincono gli elementi che contribuiscono a migliorare il benessere

Il 47% dei lavoratori italiani preferisce la flessibilità oraria e lo smart working, per avere così la possibilità di poter bilanciare, nel modo migliore possibile, vita professionale e vita privata. Il 42% dei candidati, invece, preferisce un ambiente di lavoro sereno e la possibilità di crescita professionale.
Si tratta di elementi, che in un modo o nell’altro, possono contribuire a migliorare il benessere dei lavoratori, e di conseguenza, a ridurre i livelli di stress. Sembrerebbero meno importanti, invece, i benefit materiali, scelti soltanto dall’11% dei candidati.

Gli ultimi tre anni hanno modificato i desideri dei candidati

“Gli ultimi tre anni – aggiunge Marta Arcoria – hanno ridisegnato completamente i modelli organizzativi e modificato radicalmente i desideri dei candidati. Abbiamo visto come stipendio e benefit materiali non possano più essere sufficienti per trattenere un talento o per portarlo a bordo, ma dal nostro sondaggio appare evidente come il quadro sia, ancora una volta, cambiato: oggi sono indispensabili flessibilità oraria, attenzione al benessere psico-fisico e smart working perché, davvero, stare bene anche in ufficio è fondamentale”.
Sono i lavoratori più giovani a non voler assolutamente rinunciare allo smart working e alla flessibilità oraria, mentre chi ha maturato più esperienza punta soprattutto a benefit materiali, come l’auto aziendale e premi immediati, come i buoni shopping.

Benefit, una forte leva motivazionale… che non basta più

“A livello generale – continua Arcoria – i benefit rappresentano, in maniera sempre più marcata, una forte leva di motivazione dei dipendenti attuali e potenziali. Le aziende devono necessariamente tenere in considerazione il valore che questi fattori possono avere per le persone. Non dimentichiamo, infatti, che non è raro che un candidato prediliga, a parità di trattamento economico, un’azienda attenta al benessere dei propri collaboratori e che abbia valori in cui sia più facile rispecchiarsi. E il benessere si misura anche attraverso elementi che in molti casi vengono considerati secondari. Ma sulla felicità nessuno è più disposto a negoziare”.